L’ALBA DELLA VITA. L’ALBA DI ROCA.
“Lo spettacolo dell’alba è sempre straordinario ma questa del 5 settembre 2017, a cui ho assistito dalle scogliere di Roca vecchia è stata da brividi, da coinvolgimento totale, un’alba della vita.
Descriverla è come liberarsi di qualcosa che hai vissuto, che vuoi partecipare al mondo intero, ma hai la pena di non riuscire a trasmettere la stessa emozione.
Ci provo anche attraverso le immagini a corredo di questo reportage sperando che suscitino in voi le stesse mie emozioni.
Questa è stata un alba avvolgente, come uso definirle io e si contano sulle dita di un mano in anni e anni di albe e tramonti…
Perché ce l’hai davanti agli occhi, sopra la tua testa, a destra e a sinistra e dietro di te, ti avvolge, ti stordisce, e non sai più dove volgere la sguardo, roteare la testa, girarti con il tuo corpo sin quasi a rischiare di perdere l’equilibrio sulla scogliera da dove osservi quella meraviglia…
Ecco, l’alba di quella mattina è stata cosi…
ROCA E IL VENTO DELL’EST
“Spuma vola alta nel cielo, a sfiorare nuvole ad accarezzare cielo azzurro cobalto, spruzzi oscurano pietre che luccicano ai raggi del sole, filtrano tra miriadi di gocce di rugiada…
Occhi abbagliati dal bianco candore faticano a ritagliare meraviglia…
Tutto è splendore tutto confonde e stupisce.”
La mattina dell’undici di ottobre del 2015, alcuni scatti sulla home di Facebook da parte di miei contatti mi fanno sobbalzare, a Roca vecchia, una delle fantastiche marine sull’adriatico, a pochi km dal mio paese, qualcosa di inusuale avviene sulle coste rocciose di quella località: la tempesta di Levante, un vento da Est che spinge il mare sotto la sua superficie creando onde altissime che si rivelano a pochi metri dalla costa e s’infrangono alzando muri di spuma che vanno a mischiarsi a cielo azzurro e nuvole…
Un giorno straordinario, straordinarie emozioni fissate in questi scatti.
ROCA E NUVOLE
““Perduto….scosso e travolto, incombe dall’alto sicchè nulla, nessuna difesa o argine reca sollievo, sussulto impetuoso sconvolge sin nell’anima, uragani scuotono le mie fondamenta, pietra forgiata nel tempo scossa e mai doma resiste, squarci di Luce lontani attendo a riportare il sereno…”
““Incombe minaccia, colpo su colpo implacabile assalta, regge da secoli e non arretra di un passo, non un attimo la trova scomposta, fiera si erge baluardo al nemico…”
““Corrono veloci sopra il mondo, nuvole, come parole nuove vengono incontro, attraversano strati di vite vissute tra colori sbiaditi di antico splendore, segnano indelebili il loro cammino, nulla è com’era…”
Nuvole affastellate l’una dietro l’altra dalle infinite tonalità di grigio e viola, quasi immobili per ore nonostante un vento di grecale che agitava non poco un mare dalle intense venature di smeraldo, reso ancor più brillante dalle lame di luce che filtravano dal tramonto a Ovest.
Con la torre cinquecentesca di Roca che sembra subire l’assalto di cieli minacciosi e del mare agitato, a tratti la luce giunge da Ovest a consolarla e illuminarla.
Un pomeriggio e una serata da ricordare, scatti prima frenetici e poi sempre più ragionati, l’animo prima in subbuglio e poi invaso da strana e inusuale serenità.